Il sogno di 1500 Atleti Special Olympics

Dall’8 al 15 marzo a Torino i Giochi Mondiali Invernali

La diversità diventa ricchezza, l’unicità si fa risorsa. Siamo alla vigilia dei Giochi Mondiali Invernali Special Olympic di Torino 2025 e l’Italia, con le sue Alpi innevate, si appresta ad accogliere dall’8 al 15 marzo l’evento sportivo e umanitario più importante dell’anno a livello globale, per ispirare un cambio di prospettiva nei confronti delle persone con disabilità intellettive, trasformando paure e pregiudizi in opportunità ed emozioni positive. Giochi che superano i confini geografici, di genere, età, cultura e religione, per un esempio di eccellenza sportiva che promuove uguaglianza, rispetto e inclusione in tutto il mondo.

I numeri dei Giochi

1500 atleti di 101 Paesi, 3 mila volontari e altrettanti familiari attesi, oltre 100 mila spettatori pronti ad applaudire la determinazione e il coraggio di un movimento che dal 1968 propone al mondo una vera e propria rivoluzione inclusiva. Otto le discipline in programma nei 4 punti cardinali di questi giochi piemontesi: da Torino a Bardonecchia, da Sestriere a Pragelato: sci alpino, sci nordico, snowboard, corsa con le racchette da neve, pattinaggio artistico, pattinaggio di velocità, danza sportiva e floorball, oltre al Motor Activity Training Program, ovvero un programma per atleti con disabilità intellettive profonde che hanno bisogno di un supporto elevato.

Il supporto del Governo: inclusione fa rima con la pace

Su Torino 2025 crede fermamente il Governo italiano, insieme a tante amministrazioni locali e aziende partner. I Mondiali, per la prima volta nel nostro Paese, inaugureranno la striscia olimpica che tra meno di un anno proseguirà con i Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano-Cortina 2026. La delegazione azzurra, con i suoi 88 atleti, è pronta a vivere e interpretare in pieno il giuramento: “Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze”. Un vero e proprio manifesto che da oltre 50 anni ispira generazioni di persone determinate, perché attraverso lo sport si sperimenta la fiducia, l’autonomia, la gioia, l’amicizia e la consapevolezza nelle proprie capacità. Mercoledì 26 febbraio il Team Italia sarà ricevuto dal santo padre in udienza e la fiamma della speranza che accenderà il tripode della cerimonia di apertura dell’Inalpi Arena sarà benedetta da papa Francesco.

I Giochi, come la tradizione olimpica impone, rilanciano messaggi di pace e riconciliazione, chiamando a gioire insieme popoli che in molti casi vivono attriti e conflitti.

«In una fase in cui il mondo si divide noi ci uniamo per condividere la gioia delle differenze − ha detto il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi nel giorno della presentazione della squadra italiana –. Guardando in viso le atlete e gli atleti, troviamo la gioia, l’emozione di questa attesa che porterà all’8 marzo. Li vedremo protagonisti nelle discipline invernali in una regione come il Piemonte e una città, Torino, pronte ad accoglierli e a promuovere non solo l’evento sportivo, ma anche il significato sociale, morale, civico di questo appuntamento».

Il logo, un simbolo di unicità per ogni persona

Il logo di Torino 2025 rappresenta un fiocco di neve con elementi grafici che richiamano al simbolo del capoluogo piemontese, la Mole Antonelliana. Un fiocco che, con la sua bellezza e unicità, è anche metafora della diversità, perché ogni fiocco è diverso, e tutti insieme formeranno la superficie su cui i Giochi Mondiali si realizzeranno. È questa la visione che la fondatrice del movimento, Eunice Kennedy Shriver, ha regalato alla società, guardando ai desideri delle persone, non alle loro difficoltà, concentrandosi sui sentimenti e non sulle rinunce, evidenziando le potenzialità, non i limiti.

Lo sport in Special Olympics non è solo a vantaggio delle persone con disabilità intellettive e delle loro famiglie, ma è strumento di crescita per tutti. Il progetto Scuola e lo sport unificato che unisce sullo stesso campo giovani con e senza disabilità intellettive in formazioni miste, sono mezzi potenti, in grado di promuovere una cultura inclusiva e di cambiare la direzione di tante storie. Storie che all’inizio raccontano momenti di esclusione, difficoltà, sofferenza e timori possono trasformarsi in percorsi di crescita, cambiamento e felicità condivisa.

La parola agli atleti

«Lo sport è cultura – dice Eros Zanotti, atleta di Asola che vestirà la maglia azzurra nello sci di fondo –, ti aiuta a scoprire te stesso, il tuo talento, ti fa superare difficoltà e paure. Ti aiuta a essere più sicuro. I Giochi Mondiali saranno un momento di fratellanza con atleti di tutti i continenti. Spero che in questi tempi così difficili Torino 2025 possa rappresentare un momento di unità. Viviamo una crisi di tutti i valori ma lo sport può aiutarci a riunire il mondo pezzo per pezzo. Auguro a tutti di partecipare o seguire in qualsiasi modo i nostri Giochi».

«Mi sto allenando bene – racconta Fabio Procopio, atleta torinese in gara nella danza sportiva –, ogni settimana tre allenamenti di ballo e due in piscina, oltre ai raduni e alle competizioni. Nuoto anche in acque libere su lunghe distanze. Ai Mondiali porterò una coreografia caraibica sulla musica dei Queen. Lo sport è molto importante perché oltre a farmi stare bene fisicamente mi ha dato un’altra famiglia. Special Olympics con i suoi eventi regala a noi atleti tante emozioni. Mi piace raccontarle quando mi chiedono di fare un intervento in pubblico come atleta leader».

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