10 donne
In 10 donne Oreste Paliotti propone dieci testi diversi fra loro, scritti a distanza di anni: una intervista, sei testimonianze, un breve ritratto, due racconti… Ma un filo li accomuna e giustifica la raccolta. Il tema è la morte, attraverso le vicende e le figure di dieci donne. Figure memorabili scolpite con semplicità e immediatezza, con passione, con sguardo attento a un condiviso destino creaturale. Donne di allora, di adesso e, chissà, di domani. Che sono e rimangono, ognuna, se stessa – di travaglio in travaglio –, ma che rappresentano tutte le altre. In cui chi legge il libro può rivedere, e ritrovare, la propria madre, la nonna, la zia, l’amica lontana, la sconosciuta di un giorno o di un solo momento, incrociata in uno degli innumerevoli snodi dell’esistenza.
Il cuore, la mente e l’immaginazione dell’autore si sbrigliano soprattutto nelle anziane, nelle umili apparentemente sconfitte, in quelle che si fanno catarticamente – trasfigurando il dolore – presenze definitive, archetipi eterni. Su tutte, zia Lucia, la vecchia nonna, Lucia Apicella e, ovviamente, l’amatissima madre. E poi Angela – nomen omen –, che si finge la senza requie invocata “Gina”, regalando così un estremo, e forse indelebile, istante di pace e di serenità all’anonimo agonizzante, soccorso nel trapasso supremo.