Trenta anni di Erasmus

Nel 2017 il programma di scambi e mobilità per i giovani europei celebra il suo trentesimo anniversario. Al via una consultazione pubblica sul Programma Erasmus+, nuovi ambiti di mobilità ed iniziative celebrative con i comuni
Jens Kalaene/picture-alliance/dpa/AP Images

Nel lontano 1987 la Comunità europea istituisce il programma Erasmus (European Community Action Scheme for the Mobility of University Students), destinato allo scambio per studenti dell’istruzione superiore, che hanno così l’opportunità di fare parte dei propri studi all’estero vedendoli poi legalmente riconosciuti dalle proprie Università di appartenenza, ricevendo anche un piccolo contributo economico da parte dello stesso programma. Molte cose sono cambiate da quella prima edizione, che vede la partecipazione di circa 3.200 studenti provenienti da 11 Stati membri (Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito e Spagna). Il programma deve il suo nome ad Erasmo da Rotterdam, umanista e teologo cattolico olandese del XV secolo, instancabile viaggiatore in un’Europa nella quale dei cristiani combattono contro altri cristiani, dopo la riforma protestante, che con i suoi scritti è stato un instancabile propugnatore della cultura e della pace.

Secondo i dati forniti dalla Commissione Europea, negli ultimi 30 anni il programma Erasmus ha dato a circa 9 milioni di persone la possibilità di studiare, formarsi, fare volontariato o acquisire esperienza professionale all’estero. Stando alle analisi e valutazioni d’impatto, i giovani che effettuano dei periodi di mobilità all’estero hanno migliori prospettive di carriera rispetto agli altri. In particolare, tali studenti avrebbero il doppio delle probabilità di avere trovato un posto di lavoro a un anno dalla laurea rispetto agli altri, e fra gli studenti che svolgono un tirocinio all’estero uno su tre riceverebbe un’offerta di lavoro dall’impresa ospitante. Ancora, secondo delle indagini condotte dal 2014, il 96% dei partecipanti al programma considera positiva questa esperienza.

Nel 2014 il programma Erasmus ingloba una serie di programmi ed azioni e diviene Erasmus+, occupandosi di apprendimento permanente a tuttotondo, offrendo un ampio ventaglio di opportunità di mobilità a discenti, educatori e animatori giovanili, nel campo dell’istruzione superiore, dell’istruzione e formazione professionale, dell’istruzione scolastica, dell’istruzione degli adulti, della gioventù e dello sport. Rispetto ai programmi precedenti Erasmus+ ha collegamenti più forti con il mercato del lavoro, consentendo ai partecipanti di trascorrere periodi di tirocinio in aziende o organizzazioni all’estero ed ai giovani di prepararsi al mercato del lavoro ed alla partecipazione alla vita civica grazie a esperienze di apprendimento non formale. Inoltre, dal 2017, prendono il via due nuove iniziative: il corpo europeo di solidarietà e la mobilità in apprendistato.

Purtroppo, bisogna però riconoscere che, sebbene vi siano sempre stati contributi economici per la partecipazione alle attività di mobilità di Erasmus e degli altri programmi, molti giovani e meno giovani restano tagliati fuori da queste opportunità proprio perché non tutti possono permettersi di integrare le spese con somme personali. Del resto, l’attitudine e l’approccio dei giovani è altrettanto importante: infatti, spesso sono sempre le stesse persone che svolgono diverse attività di mobilità in Europa, mentre la sfida è quella di offrire delle occasioni soprattutto ai giovani svantaggiati o con minori opportunità. Dunque, la barriera culturale e quella linguistica, dato che in Italia spesso le lingue straniere si studiano poco e male, rappresentano ancora un deterrente alla mobilità dei giovani con minori opportunità, laddove talvolta è sufficiente avere solo una forte motivazione per fare un’esperienza del genere.

L’Agenzia Nazionale per i Giovani, in collaborazione con Indire e Inapp, lancia l’iniziativa “M’illumino d’Erasmus” per celebrare i 30 anni del programma Erasmus, in calendario per il 9 maggio 2017 in occasione della Festa dell’Europa. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di coinvolgere tutti i Comuni d’Italia invitandoli ad illuminare, durante la giornata del 9 maggio, un monumento simbolo della città con il logo del programma Erasmus+. Scopo dell’iniziativa è quello di dare maggior diffusione e visibilità al Programma europeo coinvolgendo attivamente i territori nella promozione delle opportunità che l’Europa offre ai cittadini.

La Commissione europea ha aperto una consultazione pubblica per raccogliere osservazioni su Erasmus+ e sui suoi predecessori, in modo da valutare eventuali modifiche o integrazioni da apportare in futuro. Il Commissario per l’Istruzione, la cultura, i giovani e lo sport, Tibor Navracsics, ha dichiarato: «Stiamo valutando l’efficacia di Erasmus+ in termini di raggiungimento degli obiettivi e di costi. Il programma è fondamentale per consentire in particolare ai giovani di condurre una vita indipendente da cittadini impegnati e le opinioni delle parti interessate hanno un ruolo importante nel plasmare il futuro oltre il 2020 di questo esempio riuscito di iniziativa dell’UE».

Tutti gli interessati possono partecipare alla consultazione pubblica compilando il questionario entro il 31 maggio 2017.

 

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