Tania Cagnotto: l’addio della regina del trampolino

La plurimedagliata ha ufficializzato la volontà di ritirarsi in via definitiva dall’attività agonistica: il lockdown e il nuovo figlio in arrivo hanno cambiato i piani di un’atleta che ha fatto la storia dello sport azzurro
Tania Cagnotto

«Life is what happens to you while you’re busy making other plans»: la vita è ciò che ti accade mentre sei occupato a fare altri progetti. Chissà se Tania Cagnotto, al momento della decisione di dire definitivamente addio al mondo dei tuffi, abbia pensato a questa famosissima frase incastonata da John Lennon nel brano Beautiful Boy del 1980. L’imprevedibilità è una costante dell’esistenza umana e spesso porta a prendere strade inattese, stravolgendo decisioni e scelte che sembravano tanto certe da essere quasi scolpite nella pietra.

La tuffatrice azzurra, dopo il primo ritiro del maggio 2017 e la nascita della figlia Maya, aveva deciso di tornare in pista assieme a Francesca Dallapè: l’obiettivo era Tokyo 2020, il sogno quello di acciuffare una nuova medaglia olimpica dopo le due di Rio de Janeiro. Gli allenamenti serrati e la classica routine da atleta avevano preso di nuovo il sopravvento, dopo un fisiologico periodo di pausa. Non si può mai sapere, però, ciò che riserva la vita proprio nel momento in cui si è impegnati a rincorrere con tutte le energie possibili i propri sogni. La pandemia di Coronavirus e il lockdown globale hanno portato il Comitato olimpico a decidere per il rinvio dei Giochi giapponesi di un anno esatto. Un’attesa troppo lunga per la plurititolata atleta altoatesina che, dunque, ha deciso di dire basta: l’addio è arrivato con un lungo messaggio pubblicato ieri sui canali social ufficiali.

«È stata una scelta davvero difficile: da una parte la voglia di partecipare alla mia sesta olimpiade da mamma, col grande sogno di portare la bandiera italiana e dall’altro il desiderio di allargare la famiglia. Ebbene – ha specificato la Cagnotto – questa volta ho scelto la vita: poco dopo il destino ha voluto regalarmi una nuova vita dentro di me, già felice per la mia scelta. Mi spiace di avervi deluso ma in questo lockdown, come sarà successo a tanti altri, ho avuto tempo di riflettere e capire cosa fosse più importante per me. Non avevo più quella forza di volontà (che per 20 anni mi ha guidato) di impegnarmi e sacrificarmi nel modo in cui un’olimpiade lo richiede».

L’epidemia prima e le lunghe settimane di quarantena poi hanno dunque stravolto programmi e obiettivi di una sportiva cui tutto il Paese deve rendere il giusto omaggio. «Io e Francesca – ha ribadito la Cagnotto al corriere.it – ci stavamo allenando bene, i meccanismi dei movimenti stavano tornando. Durante il lockdown abbiamo perso tutto: sensibilità con l’acqua, forma fisica, sincronismi. Rientrare non sarebbe stato facile». Lo slittamento dei Giochi di un anno, poi, ha fatto il resto: «Per me è stata una batosta, ho sentito la luce spegnersi. Difficile, a quel punto, ritrovare la voglia di fare sacrifici per un altro anno e senza garanzie: si faranno i Giochi in Giappone?».

Era scritto nel destino di questa incredibile atleta, dunque, che il saluto al grande pubblico arrivasse subito dopo il picco più alto della sua carriera. Quelle Olimpiadi di Rio 2016 in cui è riuscita a conquistare un argento in coppia con la Dallapè e una medaglia di bronzo nella gara individuale. La splendida ciliegina su una torta fatta di 41 medaglie internazionali, con ben 20 ori a livello europeo e la perla del trionfo al Mondiale di Kazan nel 2015. Nel futuro poi, con altri compiti, sarà probabile rivedere la Cagnotto trasmettere la sua grande sapienza ed esperienza alle nuove leve azzurre: è stata lei stessa a ribadirlo nel suo messaggio di commiato. «Vi prometto che vi renderò ancora partecipi della mia vita: questo è solo un arrivederci al mondo dei tuffi – ha rassicurato –  perché credo di poter dare ancora qualcosa in un’altra veste».

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