Sulle vaccinazioni obbligatorie lavori ancora in corso

Dopo il parere favorevole all’emendamento sul decreto Lorenzin, con i vaccini obbligatori che passeranno da 12 a 10, la situazione in Sicilia rimane nebulosa
vaccini

I dieci vaccini obbligatori

Il 5 luglio scorso la Commissione Bilancio del Senato ha dato parere favorevole alla riduzione da 12 a 10 dei vaccini obbligatori in Italia: quelli vincolanti per l’iscrizione a scuola saranno contro poliomielite, tetano, difterite, epatite B, hemophlus influenzae B, pertosse, morbillo, parotite, rosolia e varicella. Verranno poi offerti in maniera gratuita altri quattro vaccini: contro meningococco B, meningococco C, pneumococco e rotavirus. Questa perlomeno è la situazione attuale, salvo cambiamenti dell’ultima ora.

La scadenza del 10 settembre si avvicina

Sarà il 10 settembre l’ultima data utile per regolarizzare la situazione degli studenti in merito alle nuove norme sui vaccini obbligatori. Uno slittamento reso necessario a causa delle numerose criticità esistenti per ciò che concerne l’applicazione del decreto Lorenzin: la difficoltà è legata principalmente alla necessità di concertare un’azione univoca, che coinvolga gli istituti scolastici e i centri di vaccinazione delle aziende sanitarie. Non sfugge a questa problematica la Sicilia, regione in cui monta anche la rabbia delle famiglie: lo scorso 25 giugno un gruppo di genitori facenti parte del “Movimento per la libera scelta vaccinale” ha manifestato a Palermo contro quella che a loro dire rappresenta “una somministrazione indiscriminata, che può portare a reazioni anche gravi”.

Asp Catania: procedure ancora in corso

Dal punto di vista dell’applicazione del decreto restano difficoltà di fondo non indifferenti. L’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania, ad esempio, ha dichiarato che le procedure di adeguamento al Ddl Lorenzin sono ancora in divenire. Ci sono dei percorsi che si stanno costruendo con l’Ufficio Territoriale del MIUR, riguardanti principalmente la gestione dei dati dei ragazzi che verranno comunicati dalle scuole alle Asp. È importante, infatti, ricordare che senza vaccinazioni non sarà possibile frequentare la scuola dell’infanzia (asilo nido e materna) sia pubblica che privata: per quanto riguarda invece gli studenti dai 6 ai 16 anni (scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado) i presidi dovranno accettare l’iscrizione, avviando però la segnalazione alle Asp. Queste ultime, poi, dovranno avvisare i genitori dell’inadempienza tramite raccomandata.

Scuole e Asp: personale insufficiente?

La necessità di costruire percorsi comuni tra Scuola e Asp cozza, chiaramente, con problemi di natura organizzativa. Giuseppe Pagano, responsabile dell’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici di Palermo, ha recentemente messo in evidenza come l’obbligo di controllo che grava sugli istituti metta a dura prova il personale delle segreterie, a cui spetterà il compito di richiesta e verifica delle certificazioni vaccinali: stesso discorso vale anche per le Aziende Sanitarie Provinciali, i cui dipendenti dovranno far fronte al compito di invitare i genitori a procedere alle vaccinazioni in caso di inadempienza.

Non bisogna dimenticare, fra l’altro, il prevedibile boom di profilassi che dovrà essere affrontato dai centri vaccinali territoriali. Tutti i giovani fino ai 16 anni che non sono in regola con le vaccinazioni, infatti, dovranno velocemente correre ai ripari per non avere problemi con l’iscrizione a scuola e per evitare che i genitori incorrano in multe salate.

Agosto: il mese delle certezze

Nonostante l’Assessore alla Salute Gucciardi abbia recentemente dichiarato che la Regione Sicilia metterà in campo ogni mezzo per applicare nei dettagli la nuova normativa, bisognerà attendere l’inizio del prossimo mese per avere un quadro più chiaro della situazione. A Catania, ad esempio, è questo l’orizzonte temporale che, secondo l’Asp, sarà necessario per mettere a punto una strategia comune con gli Uffici Territoriali del Ministero dell’Istruzione.

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