Politica in lutto: è morta Jole Santelli, governatrice della Calabria
Otto mesi intensi. Al servizio della sua terra che tanto amava. Al servizio della Calabria che, nel febbraio scorso, l’aveva eletta presidente della Regione (prima donna a ricoprire questo ruolo). Jole Santelli, 51 anni da tempo lottava contro il cancro e questo non l’aveva fermata. Aveva affrontato una dura e lunga campagna elettorale quasi noncurante della malattia che l’affliggeva da tempo.
Altri problemi si sarebbero aggiunti nelle ultime settimane, ma questo non aveva fermato la governatrice che fino all’ultimo ha continuato a lavorare. Anche ieri sera era negli uffici della Regione per guidare gli ultimi adempimenti riguardanti la pandemia e le misure di contenimento del coronavirus che anche in Calabria sta mietendo vittime.
L’aggravamento del suo stato di salute sarebbe stato improvviso: il corpo senza vita di Jole Santelli è stato trovato stamattina dalla sorella. La notizia è stata confermata dal sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto. Jole Santelli era stata a lungo vicesindaco di Cosenza, prima della candidatura alla presidenza della Regione. Occhiuto aveva dapprima annunciato la sua discesa in campo, poi si era ritirato dalla competizione.
Santelli era stata proclamata eletta il 15 febbraio 2020. La sua elezione era avvenuta con un ampio margine di consensi, più del 55% ed aveva nettamente superato il suo avversario, Pippo Callipo, espressione del centrosinistra, e Francesco Aiello, candidato del Movimento 5 Stelle.
Santelli aveva accettato la candidatura, offertale da Silvio Berlusconi, nonostante la sua malattia. In un’intervista a Il Fatto Quotidiano aveva spiegato: «Quando una persona subisce un attacco così violento alla propria vita, quando il dolore fisico si fa radicale e incomprimibile, allora quella persona ha due strade: deprimersi e farsi portare via dalla corrente, scegliere che il destino scelga per lei. Oppure attivarsi, concentrarsi e soprattutto ribellarsi».
Santelli aveva lottato ed aveva cercato, con tutte le sue forze, di contrastare il male. Ma di recente era apparsa molto affaticata, dimagrita, eppure indefessa. Non si risparmiava nel suo compito di presidente, che da subito l’aveva messa a confronto con l’emergenza coronavirus. Difficile avviare la programmazione ordinaria del suo mandato in un periodo così duro e con la necessità di dover sempre affrontare l’emergenza. Ma Jole Santelli non si era tirata indietro e spesso aveva anche approntato delle misure di contenimento importanti e severe, prima di altri suoi colleghi. Aveva anche subito delle critiche per alcune scelte a volte contraddittorie, ma aveva una direzione di marcia ben tracciata: la necessità di tutelare al massimo la salute dei calabresi.
«Era una persona caparbia, determinata, molto tenace – la ricorda così Francesca Stillittano, giovane consigliere comunale neo eletta a Montebello Ionico – nel periodo Covid, ha fatto delle scelte importanti, anche impopolari, ma lei aveva un obiettivo: salvaguardare la salute dei cittadini».
«In tanti che hanno avuto modo di conoscerla – aggiunge il sindaco di Castrolibero, Giovanni Greco – resterà il ricordo di una persona energica, attenta ai bisogni della Calabria che, con determinazione, passione, pensiero critico e spirito di servizio, ha speso le sue forze per portare avanti le istanze di una regione martoriata dalle diverse emergenze e dal ritardo infrastrutturale».
In segno di lutto, è stata annullata la conferenza Stato – Regioni prevista per oggi. Numerosi gli attestati di cordoglio, unanimi e provenienti da varie forze politiche, ma anche dal Capo dello Stato Sergio Mattarella e dal presidente del consiglio, Giuseppe Conte, che ha parlato di «ferita profonda». Silvio Berlusconi, con cui Santelli aveva condiviso l’impegno della prima ora nelle fila degli azzurri, ha detto: «Nessuna parola è adeguata ad esprimere il mio dolore e quello di tutti noi di Forza Italia». La Camera dei Deputati, nella seduta di questa mattina, ha osservato un minuto di silenzio. Lo stesso è avvenuto nell’aula di Palazzo Madama.
La carriera politica di Jole Santelli era era iniziata negli anni ’90. Laureata all’università “La Sapienza” di Roma, proveniva dal Partito Socialista e, come tanti esponenti del periodo craxiano, aveva aderito nel 1994 a Forza Italia. Nel 2001 era stata eletta per la prima volta alla Camera dei Deputati. Era stata sottosegretaria alla Giustizia dal 2001 al 2006 nei governi Berlusconi II e III. Una terza esperienza di governo l’aveva vista protagonista nel 2013 quando, da maggio a dicembre, aveva fatto parte del governo Letta come sottosegretaria al ministero del Lavoro e delle politiche sociali.
La Calabria, dunque, andrà presto a nuove elezioni. Dopo il lutto di questi giorni, i partiti si metteranno al lavoro per preparare la nuova consultazione elettorale che dovrebbe avvenire entro 60 giorni, come prevede lo Statuto della Regione. Se la pandemia lo permetterà, la Regione Calabria dovrebbe recarsi al voto prima delle festività natalizie. Nel frattempo, i poteri passano al vicepresidente Nino Spirlì, limitatamente al disbrigo degli affari ordinari.
La scomparsa di Jole Santelli riporta in primo piano la piaga dei tumori, che ancora oggi è causa di morte importante nel Paese. Nel tempo, si è sempre più affermata la necessità della prevenzione, della diagnosi precoce, che possa consentire una prognosi più favorevole. Molti i soggetti impegnati in questa direzione, tra l’altro la Fondazione Veronesi, ma anche numerose associazioni come la Lilt, la Ieo, Airc, Acto o altre.
La prevenzione è la migliore arma per vincere il cancro. Le raccomandazioni dei medici, ma anche di coloro che da anni sono a confronto con la malattia, sono: una vita e un’alientazione sane ed equilibrate, attività sportiva, controlli medici periodici e attenzione ai sintomi, spesso nascosti o poco riconoscibili, sono alcune delle indicazioni più cogenti.
Jole Santelli aveva scelto di curarsi in Calabria, a Paola. Aveva puntato sulle eccellenze sanitarie che anche nel meridione, pur tra innegabili difficoltà, svolgono un ruolo rilevante. Anche questo un segnale importante, che accorcia le distanze tra nord e sud, distanze che in periodi difficili, come quelli della pandemia, rischiano di diventare più drammaticamente evidenti.