Movimento parrocchiale, 50 anni di passione per la Chiesa
Nel luglio del 1966 un gruppo di parroci venuti a contatto con il Movimento dei Focolari fu ricevuto in udienza da Paolo VI, che li invitò e li incoraggiò a portare la spiritualità dell’unità nella loro chiesa locale. Questo appello non passò inascoltato e, a partire dalla corrispondenza di uno di loro, il sacerdote torinese don Enrico Coccolo, con Chiara Lubich, fondatrice del Movimento, e grazie anche alla collaborazione di tanti, l’anno successivo, il 2 giugno 1967, in un convegno a Rocca di Papa prese l’avvio quello che ora si chiama “Movimento parrocchiale”.
Da uno sparuto gruppo di parrocchie piemontesi e siciliane, oggi il Movimento parrocchiale si è sviluppato in numerosi Paesi dell’Europa e dell’America Latina, ma è presente anche nell’America del Nord e in varie nazioni dell’Asia e dell’Africa.
Gli appartenenti ai Focolari che operano a servizio della parrocchia sono invitati ad animarla, assieme alle altre realtà presenti, integrandosi “con piacere nella pastorale organica della Chiesa particolare” (Francesco, Evangelii Gaudium, 29).
Nel lavorare assieme, viene valorizzato il contributo di associazioni e movimenti, secondo il carisma di ognuno, al servizio del bene di tutti. In questo modo cresce l’apertura al dialogo, che tende a suscitare rapporti di comunione fraterna fra tutti e a sostenere iniziative rivolte alla collaborazione con membri delle diverse Chiese, comunità ecclesiali, con fedeli di altre religioni e con persone di convinzioni non religiose presenti sul territorio.
Per ricordare i cinquant’anni della sua fondazione, a Vallo Torinese (uno dei centri “storici” di questo movimento), domenica 8 ottobre, presso il Centro Maria Orsola, si svolgerà una giornata appositamente dedicata, dal titolo: “50 anni di storia e una passione per la Chiesa”.
Insieme alla presentazione di alcune esperienze e a momenti artistici, ci saranno gli interventi del card. Joao De Aviz (prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata, già arcivescovo di Brasilia), sul tema: “Dalle periferie del mondo al Vaticano”, e quello di mons. Giuseppe Petrocchi (arcivescovo dell’Aquila), su: “La vocazione del Movimento parrocchiale alla luce della Juvenescit Ecclesia”.