L’Europa unita riparte dai cittadini
Non date per scontato di vivere in una democrazia rappresentativa funzionante, seppur perfettibile. Non date per scontato di vivere in uno stato di diritto che garantisce le vostre libertà individuali, seppure in maniera imperfetta. Non date per scontata la moltiplicazione di opportunità che vi viene dall’integrazione europea, ed io ne sono un esempio, ho avuto persino la possibilità di andare nello spazio…». Le grandi sfide che l’umanità si troverà davanti «andranno affrontate in maniera globale e le voci dei singoli paesi europei sono deboli. Insieme siamo più forti. #Stavoltavoto!». In un videomessaggio diffuso sui social network, l’astronauta Samantha Cristoforetti promuove la campagna del Parlamento europeo che invita i cittadini dell’Unione ad andare a votare alle prossime elezioni, che in Italia si svolgeranno il 26 maggio. Accanto a lei, altri volti noti, come il nuotatore Massimiliano Rosolino, il presidente dell’Associazione calciatori italiani Damiano Tommasi e il cantante Andrea Bocelli.
Dopo l’iniziativa di Retinopera, con “I 6 punti per l’Europa che vogliamo“, si moltiplicano dunque le voci di coloro che sollecitano gli elettori a prendere coscienza della strategicità di questo momento storico: con il proprio voto – qualunque esso sia – ciascuno cittadino dell’Ue potrà contribuire alla ricostruzione della casa comune europea.
Anche i vescovi della Commissione delle conferenze episcopali della Comunità europea (Comece) hanno lanciato «un appello a tutti i cittadini, giovani e anziani», ai credenti e alle persone di buona volontà, affinché votino e si impegnino durante il periodo pre-elettorale e durante le elezioni.
Il voto sarà l’occasione per compiere scelte politiche a favore di una nuova fratellanza tra le persone, per il rilancio del grande sogno europeo e del ruolo unico svolto dall’Europa a livello globale. Ormai mancano meno di 100 giorni alle elezioni e i vescovi invitano a “ricostruire la comunità” europea. L’importante, aggiungono, è andare a votare «senza cedere alla tentazione di ripiegarsi su se stessi», decisi, invece, ad «esercitare i propri diritti e ad interrogare i candidati sul proprio impegno a favore della dignità umana di tutti».
L’Unione europea non è perfetta, c’è spesso troppa distanza tra istituzioni e cittadini, che non hanno piena consapevolezza della propria identità europea. Serve dunque partecipazione e spirito di responsabilità per migliorarla, per lavorare insieme superando divisioni, disinformazione e strumentalizzazione politica.
I vescovi delineano anche le caratteristiche del buon candidato, che dovrebbe avere «integrità, competenza, leadership» e dovrebbe impegnarsi per il bene comune, migliorando le condizioni di tutti gli abitanti dell’Unione, e soprattutto dei più fragili. L’Europa unita, assicurano i membri del Comece, è un’opportunità per preservare la pace e può ancora essere un attore chiave nelle politiche di sviluppo mondiale per le persone, le famiglie e le comunità.