La Slovenia alla guida dell’Unione europea
Dal 1° luglio la Slovenia assume la Presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea (UE), a 30 anni dall’indipendenza del paese. Il motto è tanto semplice quanto temerario: «Insieme. Resiliente. Europa». Infatti, la Slovenia – guidata dal presidente Borut Pahor (nella foto) – intende al rafforzare la resilienza dell’UE rispetto alle crisi in campo sanitario, economico, energetico, climatico, ambientale e informatico. La Slovenia si trova a porre tali questioni riguardanti lo sviluppo futuro dell’UE che sono al centro del dibattito in atto con la Conferenza sul futuro dell’Europa. D’altronde, per rafforzarne la resilienza, la Slovenia intende favorire l’interconnessione, la collaborazione e la solidarietà di tutti per il bene di ogni cittadino europeo e, infine, consolidare i partenariati nei paesi vicini e nel mondo.
Nello specifico dell’ambito del proprio programma semestrale di Presidenza del Consiglio dell’UE, la Slovenia ha definito quattro settori prioritari. Innanzitutto il rafforzamento della resilienza dell’UE attraverso una risposta comune a livello europeo all’emergenza causata dalla pandemia di Covid-19 che colpisce tutti gli Stati membri che non sono in grado di rispondere adeguatamente da soli. Al fine di rafforzare il ruolo dell’UE e di dotarla di strumenti più efficaci per proteggere la salute dei cittadini europei, la Slovenia intende adoperarsi per costruire un’Unione europea della salute, rafforzando anche l’autonomia strategica dell’UE, e aumentare la sua capacità di garantire la disponibilità di medicinali e dispositivi medici e di accelerarne la ricerca, lo sviluppo e la produzione.
La pandemia di Covid-19, durante la quale la vita e il lavoro dei cittadini europei spesso si sono spostati online, ha anche aumentato la vulnerabilità dei vari sistemi agli attacchi informatici. Pertanto, il rafforzamento della resilienza informatica dell’UE è un altro obiettivo per il quale la Slovenia intende lavorare, cosi da essere preparati meglio a rispondere in modo coordinato a potenziali attacchi informatici su larga scala. Poiché la legislazione esistente non soddisfa più le sfide attuali, sono necessari progressi nella regolamentazione dei servizi e dei mercati digitali con i quali l’UE possa definire nuovi standard nell’uso delle piattaforme digitali.
La ripresa duratura in tutti i settori dell’economia e della vita sociale è un punto fondamentale per la Presidenza slovena, così da mitigare le conseguenze sociali ed economiche della crisi che stiamo vivendo, favorendo l’effettiva attuazione dello strumento Next Generation EU e del meccanismo per la ripresa e la resilienza, auspicando la rapida adozione dei programmi nazionali di ripresa, accelerando la transizione verde e digitale che promuoverà la creazione di posti di lavoro, la resilienza delle nostre società e garantirà un ambiente sano.
Infatti, l’UE è impegnata a raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 e a ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto al 1990. La conferenza COP26, prevista a novembre a Glasgow, è un ulteriore dossier che si trova a gestire la Presidenza slovena con il fine di mostrare la determinazione dell’UE e di convincere il resto del mondo che bisogna agire in questo momento.
Per quanto riguarda la Conferenza sul futuro dell’Europa, la Slovenia intende seguire con attenzione il processo sulla base di una stretta cooperazione delle tre principali istituzioni dell’UE, e al fine di garantire che il Consiglio dell’UE e gli Stati membri vi svolgano un ruolo appropriato.
La Slovenia, poi, intende rafforzare lo Stato di diritto come valore europeo comune, promuovendo una cultura dello Stato di diritto in tutta l’UE e conducendo un dialogo annuale sulla situazione nell’UE e nei singoli Stati membri.
La Presidenza slovena, con il sostegno dell’Alto rappresentante dell’Unione per la politica estera e di sicurezza comune, intende adoperarsi per rafforzare le relazioni transatlantiche, lavorando con gli Stati Uniti e la NATO sulla base di principi, valori e interessi comuni, provando a rafforzare la posizione dell’UE nella comunità internazionale e a facilitare gli interessi comuni degli Stati membri.
Particolarmente caro alla Slovenia è il rapporto con i paesi dei Balcani occidentali, la questione del loro futuro europeo e la continuazione del processo di allargamento dell’UE. Per questo, la Presidenza slovena intende favorire la ripresa economica dei paesi della regione, realizzare la transizione verde e digitale e migliorare la connettività all’interno della regione e con l’UE, impostando le basi per un futuro positivo per i giovani. A tal fine, in Slovenia, in autunno, è previsto un vertice UE-Balcani occidentali.
Per la Presidenza slovena il rafforzamento della sicurezza dell’UE è un altro punto all’ordine del giorno, attraverso la creazione di uno spazio Schengen più forte, solido e preparato alle sfide, in modo da garantirne il pieno funzionamento. Inoltre, al fine di assicurare una gestione più efficace dei flussi migratori, la Slovenia si adopererà per far progredire i negoziati su un nuovo patto sulla migrazione e sull’asilo e per rafforzare il ruolo dell’UE nel campo della dimensione esterna della migrazione.
Il logo della Presidenza slovena dell’UE simboleggia il legame tra la Slovenia e l’UE. Il nastro con i colori della bandiera slovena delinea la sagoma del monte Triglav, un simbolo nazionale della Slovenia, ma raffigura anche gli alti e bassi che fanno parte dello sviluppo dell’UE. Però, l’UE, grazie al rispetto dei valori fondamentali europei e alla persistente ricerca del bene comune da parte di tutti, dopo ogni difficoltà e caduta risulta essere sempre più connessa e resiliente. Sopra il monte Triglav sono presenti le sette stelle dorate della bandiera europea, poiché i valori europei sono i principi guida della Presidenza slovena dell’UE. Le sette stelle richiamano la settima strofa della poesia “Zdravljica” (Brindisi) di Prešeren, il cui testo è anche l’inno nazionale sloveno. Le parole dell’inno invitano al dialogo in una società aperta e promuovono gli ideali di integrazione e convivenza pacifica di tutti i popoli. Inoltre, nel 2020 la poesia “Zdravljica” è stata insignita del Marchio del Patrimonio Europeo dalla Commissione europea, venendo così inserita tra i monumenti (immateriali) più importanti che testimoniano la storia dell’idea europea e della sua integrazione.