La sessualità nella coppia
Nel “triangolo dell’amore” abbiamo osservato che una relazione di coppia forte ha vari angoli che la sorreggono, quali: l’impegno, l’intimità intesa in termini di condivisione e comunicazione profonda e l’aspetto della sessualità (il terzo angolo del triangolo).
Nella pratica clinica mi capita spesso di incontrare coppie che tra le varie questioni da risolvere o far evolvere portano quella relativa ad un’intimità sessuale perduta. Ci sono situazioni in cui questo aspetto della relazione è venuto nel tempo a mancare: ci sono coppie che restano unite nonostante non abbiamo una vicinanza fisica anche per un decennio e, chiaramente, questo porta con sé non poca sofferenza. Oltretutto, è stato dimostrato come in modo diverso nelle varie fasi del ciclo di vita, l’esperienza della sessualità non si ferma alle pulsioni adolescenziali o della giovinezza, bensì perdura fino alla terza età.
Le problematiche legate alla sessualità possono toccare ed essere influenzate da diversi questioni, possono incidere sicuramente fattori di natura organica, per questo motivo prima di affrontare il tema dal punto di vista psicologico occorre verificare lo stato di salute con accertamenti medici.
Possono poi essere presenti differenti disturbi sessuali affrontabili sia sul versante psicologico che in modo integrato insieme ad un medico esperto (urologo o ginecologo). Anche l’Organizzazione mondiale della sanità ha riservato molta attenzione, da diverse angolazioni, al benessere sessuale definendolo come “uno stato di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale in relazione alla sessualità”. Un concetto che coinvolge corpo, mente, emotività e società.
L’argomento è decisamente vasto e un’esperienza molto frequente nella vita di coppia è quella del calo del desiderio. In generale, il desiderio nell’adulto, è un fenomeno mutevole e dinamico, correlato a vari eventi di vita e può estendersi in un continuum che va dalla passione al bisogno, all’interesse, all’indifferenza fino ad arrivare all’avversione.
La professoressa Chiara Simonelli, ricercatrice e clinica in ambito sessuologico, definisce il desiderio sessuale composto da tre forze: la prima è quella biologica, la seconda è la componente psicologica che è influenzata da stati mentali personali come gioia o dolore, da stati interpersonali come affetto, disaccordo, disistima e da altri elementi come la durata della relazione e l’infedeltà. La terza è la componente culturale che riflette valori, significati, regole, ruoli sessuali che abbiamo appreso da piccoli e che influenzano tutta la nostra vita.
Il desiderio sessuale si distingue dal bisogno sessuale che generalmente ha una valenza omeostatica, come una necessità di ristabilire un equilibrio biologico sessuale. Il desiderio, invece, rompe gli equilibri omeostatici, e può essere considerato come espressione di una funzione attivata da stimoli esterni o interni che induce a comportarsi sessualmente. Secondo alcune ricerche il desiderio si presenta relativamente costante e continuo nell’uomo (con un graduale declino), e discontinuo invece nella donna, influenzato da fattori ormonali, fisiologici, o da stati psicoemotivi collegati al ciclo mestruale, a gravidanza, puerperio e menopausa.
Tuttavia, il desiderio sessuale non può essere affrontato solo tramite un modello ormonale, una sessualità che abbia un significato profondo è determinata più dalla maturazione personale globale che dai riflessi fisiologici. David Schnarch, famoso sessuologo americano, afferma che l’intimità sessuale è resa possibile dal linguaggio, dal concetto di sé e dall’autocoscienza che sono delle funzioni psicologiche che derivano dalla neurocorteccia (caratteristica peculiare della specie umana). Quindi l’esperienza sessuale è fortemente collegata alle sensazioni, ai pensieri e al significato che si attribuisce ad essa. Il desiderio e l’unione emotiva possono anche compensare la diminuzione delle spinte ormonali e delle risposte riflesse che si manifestano con l’avanzare dell’età.
Ricercare questo “angolo” della vita a due può voler dire andare a ricucire qualche ferita avvenuta durante la relazione, oppure, prendere consapevolezza di alcuni aspetti di sé, o ancora superare qualche evento critico che si è presentato. Risanare e rielaborare, ritrovare un tempo della sessualità porta ad un benessere complessivo di ciascuno e della coppia. La riscoperta della sessualità è un percorso unico per ciascun partner e per il “noi”, un momento di conoscenza reciproca, di nuovi significati e anche di nuovi spazi insieme.