Ucciso il sindaco pescatore

Angelo Vassallo, primo cittadino di Pollica, nel salernitano, è stato ucciso in un agguato di camorra. Da tempo si batteva contro le illegalità e per l'ambiente
Autosave-File vom d-lab2/3 der AgfaPhoto GmbH
Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, è stato ucciso domenica notte mentre si trovava in auto, col freno a mano tirato, a pochi metri dalla sua abitazione. Il suo corpo è stato crivellato di colpi: oltre una decina quelli esplosi, di cui almeno sette sono andati a segno, colpendolo al volto.

Al secondo mandato alla guida di questo comune del salernitano, Vassallo era noto per le sue battaglie per la legalità e per l’ambiente. Non a caso Pollica, con le due frazioni di Pioppi e Acciaroli, ha ricevuto la Bandiera blu e le cinque Vele di Legambiente, raro esempio di mare pulito lungo le coste campane, sempre più inquinate dagli scarichi illegali.
Esponente del PD, eletto in una lista civica Vassallo era da tempo preoccupato e si era confidato col Procuratore di Vallo della Lucania, Alfredo Greco.
“Vassallo dice il magistrato era una bella persona, non le mandava a dire e si metteva di traverso alla criminalità. Era sempre in prima linea nelle battaglie contro le illegalità.”. Anche se le modalità dell’agguato, avvenuto lungo la strada per il depuratore di Acciaroli, fanno pensare a un omicidio di camorra, nessuna pista è esclusa. 
Detto il sindaco pescatore per le sue attività nel settore ittico, Vassallo era impegnato nella promozione del territorio, contro irregolarità e lentezza. Chi lo ha colpito, ha detto Greco, “non ha ucciso solo un uomo, ma una speranza per il Cilento”. Il suo impegno, di sicuro, non sarà stato vano.
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