Giovanni Bianchi. La vera politica
Sono rare ma esistono le persone che sanno testimoniare con la vita, ma anche con le parole, il fascino dell’impegno sociale e politico come espressione stessa di una ricerca di senso dell’esistenza. La commozione profonda degli amici delle Acli è piena di affetto e gratitudine per quest’uomo che ha terminato i suoi giorni terreni il 24 luglio del 2017.
Nelle espressioni di riconoscimento dovute a un “padre politico e intellettuale” si colgono riferimenti al «movimento operaio come “luogo teologico” e la nonviolenza come stile di vita» che appartengono alla passione di una generazione di cattolici che ha attraversato gli anni del dopoguerra e la novità tanto attesa del Concilio. Difficile immaginare oggi cosa voleva dire, per chi era nato come Bianchi nel 1939 a Sesto San Giovanni, diventare consigliere della Democrazia cristiana nella città considerata a ragione la Stalingrado d’Italia. Nella vita di colui che poi sarà eletto alla presidenza delle Acli e poi del Partito popolare si esprime un percorso che racchiude un patrimonio di culture da custodire e far crescere. Basterebbe ascoltare una delle sue ultime interviste a proposito del testo che ci ha lasciato sull’esperienza dei cattolici nella lotta di liberazione dalla dittatura nazifascista (“Resistenza senza fucile”) per generare il desiderio di “cercare ancora” che contraddistingue l’inquietudine dei credenti autentici chiamati a vivere l’utopia concreta di ogni giorno.
Lo stesso Giovanni Bianchi ha citato l’intuizione di Carlo Maria Martini per affermare come in noi «coesistano fino alla fine il credente e il non credente». E lo ha fatto nel discorso pronunciato nel 2013 durante il funerale della figlia Sara, palesando lo smarrimento e la fiducia in un “Dio attento e appassionato”. Un testo che non si può leggere senza restarne segnati e commossi nel profondo.
Nella stagione dell’impegno politico nazionale ha dovuto gestire una spaccatura tra i cattolici democratiche che partiva da lontano e si rivelò inevitabile. Tutto ciò non gli ha impedito l’impegno deciso per la pace, “contro i mercati di morte” e per il condono del debito che strangola i Paesi poveri.
Il sapere, la ricerca, la voglia di capire va condivisa. Per questo motivo il sito dei circoli Dossetti che coordinava è una vera risorsa da conoscere per l’accesso ai testi e anche alle voci degli incontri di formazione sociopolitica che restano necessari per coloro che, estranei ad ogni logica di potere, si ostinano a dare ragione di una vita da spendere bene.