Coronavirus, storie generative
Le storie sono generative, fanno parte della nostra vita e sono l’essenza stessa di ogni forma di comunicazione. Più sono aderenti alla realtà più sono avvertite vere da chi ascolta che comprende con la sua intelligenza emotiva l’autenticità dell’interlocutore. Le buone pratiche poi si possono emulare, creano circuiti virtuosi, generano altro bene, come una goccia che si dilata in un lago all’infinito, come il seme di un fiore sparso dal vento fin dove non si sa. Speriamo che le tante storie che trovate sia nel sito che nella rivista Città Nuova possano essere fonte di ispirazione per illuminare i vostri passi.
Giovedì 21 maggio alle ore 18 e 30 in diretta Facebook sulla pagina di Città Nuova racconteremo la storia di un imprenditore, Giovanni Arletti, e di come con la sua azienda, la Chimar di Carpi con 500 dipendenti, vive il tempo della pandemia.
A Trento nella famiglia Acler su 14 componenti, 10 si sono ammalati. Che eredità ha lasciato il virus?
Egidio Zoni è stato ricoverato per Covid per 40 giorni in ospedale a Brescia. Ha perso un amico e lui è guarito.
A Napoli Maria Pia Viola, 27 anni, scorrazza per la città in bicicletta per aiutare chi è rimasto solo. Quali sono le sue motivazioni?
Ezio Aceti, psicologo e psicoterapeuta, dalle domande che scaturiscono dalle storie particolari dei protagonisti darà indicazioni e letture generali utili per tutti. Come parlare ai bambini della malattia e la morte? Come vivere al tempo della pandemia nel mezzo di una rabbia generata dalla crisi economica? Che valore hanno le buone pratiche di solidarietà?
Vi aspettiamo!