Coronavirus, #andratuttobene
«Coloriamo le nostre strade con un messaggio di speranza»: è questa l’iniziativa presa da diverse scuole, sia primarie che dell’infanzia, in tutta la Penisola – l’idea è partita da Milano, ma ha circolato rapidamente ovunque. In tempi di chiusura forzata delle attività didattiche, con bambini e ragazzi costretti a passare la giornata in casa, l’idea è quella di rendere le case stesse un messaggio di speranza in frangenti difficili: grazie ad un disegno – il suggerimento è quello di un arcobaleno, ma qualsiasi altro soggetto allegro e colorato va bene, realizzato su cartelloni o lenzuola – da appendere sulla finestra, sul terrazzo, o in qualsiasi altro punto visibile; corredato dalla scritta “Tutto andrà bene”. Le foto possono essere poi condivise tramite i vari canali web o social, per farne un collage. Un piccolo gesto, ma che può aiutare a non perdersi d’animo in un momento in cui anche i più piccoli possono sentirsi confusi e soprattutto isolati; e fare qualcosa “in comune”, anche se a distanza, è quindi un toccasana. Per chi non avesse già provveduto, data ideale per farlo è sabato 14 marzo: in questa giornata ci si è infatti dato appuntamento per “colorare” le città con questa iniziativa.
E a proposito di condivisioni su web, c’è da dire che ai tempi dei social, qualunque cosa sembra passare attraverso hashtag: e così #iorestoacasa è diventato lo slogan imperante. Non solo per invitare le persone a stare, come lo slogan stesso dice, all’interno delle mura domestiche; ma anche per far circolare idee costruttive su come passare il tempo. Su Facebook sono nate diverse pagine con questo nome: dalle ricette, ai consigli per la lettura, a quelle per i film da vedere o per i giochi per bambini, fino alle dirette in cui discutere dei temi più svariati (tra cui l’ansia per questa situazione e come affrontarla), vi si trova davvero di tutto. Inoltre, diversi giornali e piattaforme per le conferenze e il lavoro online offrono in questi giorni i loro servizi gratuitamente. Anche alcune case editrici mettono a disposizione gratuitamente alcuni materiali per la lettura o il gioco (anche il nostro sito ad esempio, con lo speciale giochi di Big!); così come alcuni musei permettono di vedere online le proprie opere (è il caso degli Uffizi di Firenze) o alcune cineteche di guardare dei film in streaming (come la Cineteca di Milano). Anche un festival prestigioso come Pordenonelegge ha lanciato l’hashtag #iorestoacasaeleggo, con delle “videopillole” in cui scrittori più o meno famosi parlano delle loro opere e danno consigli per la lettura (che può essere fatta via ebook o facendosi consegnare il libro a casa).
E sempre parlando di hashtag, è nato anche #ciaocomestai: ci voleva un virus per ricordarci che tante persone, specie anziane, sono costrette in casa anche in tempi non di quarantena; e che per loro anche una semplice telefonata per chiedere come va è importante. Per loro, poi, è ora ancora più importante avere qualcuno che provveda alla spesa: e si stanno in questi giorni moltiplicando non solo le offerte di diversi negozi di fare consegna gratuita, ma anche quelle di semplici cittadini che – magari tramite un cartello affisso sulla porta del palazzo – fanno sapere di essere a disposizione per queste necessità. Cosa ancor più importante se si tratta di farmaci: la Croce Rossa ha attivato il numero verde 800.065510 per la consegna a domicilio di farmaci, alimentari, e generi di prima necessità (servizio svolto in diversi comuni anche dalla Protezione Civile o altri volontari).
Venendo invece a mezzi più “tradizionali”, è da segnalare l’iniziativa “Fiabe al telefono” del progetto “L’arcolaio”, delle attrici Marzia Quartini e Aurelia Cipollini: telefonando al 3491884928, il martedì e il giovedì dalle 17 alle 19, ci si può far leggere una fiaba – ce ne sono da tutto il mondo – per passare il tempo e sentirsi meno soli. È anche possibile, inviando un messaggio allo stesso numero, farsi inserire nel gruppo WhatsApp per ricevere le registrazioni dei racconti. Tutto gratuito; con l’invito però delle due attrici, «quando finalmente sarà finita questa situazione di emergenza, ad andare a vedere uno spettacolo, frequentare teatri, festival, gallerie, associazioni e tutti i luoghi della cultura. Comprate un libro, acquistate album per sostenere la musica, date un occhio ai progetti artistici nelle piattaforme di crowdfunding, comprate riviste culturali, manufatti artigianali…siate curiosi!».