Coronavirus, è iniziata la Fase 2
«Iniziamo una fase di convivenza con il virus che non è scomparso, quindi prudenza e rispetto delle regole continuano ad essere le parole d’ordine che ci devono accompagnare; così come ci devono accompagnare le mascherine e la distanza di sicurezza dalle altre persone». Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha lanciato qualche giorno fa un nuovo messaggio ai cittadini di Bergamo e provincia tramite la sua pagina Facebook per spiegare le novità previste dal nuovo DPCM per la cosiddetta “Fase 2”, cioè la ripresa della vita fuori casa dopo la quarantena.
I dati delle ultime settimane sono molto incoraggianti e simboleggiano l’impegno e la serietà della comunità bergamasca nel rispetto delle regole e delle restrizioni. Ora però non è il momento di mollare e rendere vani tutti gli sforzi e i sacrifici fatti fino ad ora.
Nella città di Bergamo e nella sua provincia non entreranno in vigore particolari restrizioni. Si seguiranno quelle già previste dal Governo nel DPCM del 26 aprile scorso. Solo su un punto ha insistito il sindaco Gori: «Lo Stato ha autorizzato la ripresa del gioco d’azzardo nelle tabaccherie, ma a Bergamo resta il divieto di gioco d’azzardo per il momento. Ho deciso, infatti, di rinnovare l’ordinanza che vieta il gioco d’azzardo fino a che permane questa situazione di emergenza sanitaria». È una restrizione questa che non solo vuole evitare le code e gli assembramenti fuori da bar e tabaccherie, ma vuole anche tutelare i cittadini più fragili in questo momento di crisi.
«È una “Fase 2” prudente e che richiederà molta pazienza da parte di ognuno di noi», ha detto il sindaco Gori a conclusione del suo video-messaggio. La strada davanti a noi è ancora lunga, ma possiamo percorrerla insieme.
La paura dei bergamaschi e di tutti gli italiani di una possibile risalita della curva dei contagi è comprensibile e soprattutto facilmente concretizzabile. Tutto dipenderà da come ognuno di noi si approccerà a questa tanto attesa e temuta “Fase 2”.
Anch’io sto accusando un po’ questa preoccupazione, lo ammetto. Solitamente sono una persona positiva e mi fido molto degli altri, ma in questo caso ho molte più resistenze del solito e il motivo è uno solo: la pandemia ci ha cambiati, forse, ma sicuramente ha ampliato le nostre emozioni e siamo tutti più propensi a cedere di fronte alle nostre fragilità. E sono certa che questo ragionamento valga per tutti, anche per coloro che si reputano dei “cuori di ghiaccio” o degli uomini e delle donne tutti d’un pezzo.
La cosa che probabilmente ci metterà maggiormente a dura prova in questa “Fase 2” sarà il cosiddetto “distanziamento sociale”, ovvero l’obbligo di indossare la mascherina e mantenere almeno un metro di distanza in presenza di un’altra persona che non sia un nostro convivente. Questo significa che dopo due mesi di quarantena, appena vedrò la mia migliore amica o il mio ragazzo, non li potrò abbracciare; significa che una madre non potrà ancora stringere a sé la figlia che non vede da inizio marzo perché abitano in paesi diversi; che una nonna non potrà accarezzare il viso del nipote che tanto gli manca.
Sarà difficile, ma dovremo imparare ancora per qualche settimana, forse qualche mese, a darci affetto e amore in altri modi. Solo così però potremo tornare ad abbracciarci davvero e ancora più stretti di prima. Pensiamo che, in questa nostra difficoltà, stiamo facendo la cosa giusta e soprattutto stiamo facendo comunque del bene, perché ci stiamo proteggendo.
Stando a un metro dalle persone che amiamo gli stiamo dicendo “tu sei importante per me e voglio il tuo bene, quindi, anche se mi fa male, non mi avvicino”. Anche in questo staremo facendo la nostra parte contro questo nemico invisibile che ci ha stravolto la vita e ci ha imposto di ripensarci in tutta la nostra quotidianità. Non arrendiamoci ora.