Contenere il caro energia: l’impegno dell’Europa
I capi di Stato e di governo dei 27 Stati membri dell’Unione europea (Ue), si sono riuniti a Bruxelles nel Consiglio europeo, per affrontare lo scottante tema del caro energia, con particolare riferimento alla questione dell’approvvigionamento e dei prezzi del gas, oltre che del sostegno all’Ucraina e della politica europea vero la Cina. I leader europei si sono seduti al tavolo delle trattative partendo da posizioni distanti e interessi contrastanti; poi, dopo quasi 12 ore di negoziato, a notte fonda, hanno preso delle decisioni che tendono a porre un tetto al prezzo del gas, una piattaforma di acquisti comuni e la creazione di un indice alternativo al Ttf di Amsterdam.
Il Consiglio europeo ha convenuto che, alla luce della crisi in corso, occorre accelerare e intensificare gli sforzi per ridurre la domanda, garantire la sicurezza dell’approvvigionamento, evitare razionamenti e abbassare i prezzi dell’ energia per le famiglie e le imprese nell’Ue, preservando l’integrità del mercato unico.
Nello specifico, nel testo delle conclusioni del Consiglio europeo, che non contempla una decisione finale sul tetto al prezzo del gas, i capi di Stato e di governo invitano la Commissione europea a presentare urgentemente decisioni concrete per attenuare l’impatto economico della crisi energetica. Successivamente, i ministri dell’energia dei 27 dovranno incontrarsi per un negoziato tecnico che sarà sicuramente molto complesso.
Il Consiglio europeo ha invitato il Consiglio dell’Ue e la Commissione europea a presentare con urgenza decisioni concrete sulle seguenti misure. Innanzitutto, l’acquisto congiunto volontario di gas, in base alle necessità nazionali, e l’accelerazione dei negoziati con partner affidabili per individuare partenariati reciprocamente vantaggiosi sfruttando il peso collettivo dell’Ue sul mercato e facendo pieno ricorso alla piattaforma dell’Ue per l’ energia.
Non si può prescindere dalla ricerca di un nuovo parametro di riferimento complementare entro l’inizio del 2023 che rifletta in modo più accurato le condizioni del mercato del gas e la ricerca di un quadro temporaneo dell’Ue per fissare un tetto al prezzo del gas utilizzato per la produzione di energia elettrica.
Allo stesso tempo, sono necessari miglioramenti nel funzionamento dei mercati dell’energia per accrescere la loro trasparenza, alleviare lo stress di liquidità ed eliminare i fattori che amplificano la volatilità dei prezzi del gas, assicurando il mantenimento della stabilità finanziaria.
Ancora, è necessaria la semplificazione delle procedure autorizzative al fine di accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e delle reti, senza trascurare misure di solidarietà energetica in caso di interruzioni dell’approvvigionamento di gas a livello nazionale, regionale o dell’Ue, aumentando comunque gli sforzi per risparmiare energia.
Infine, non bisogna dimenticare che la priorità immediata è proteggere le famiglie e le imprese, in particolare i più vulnerabili delle nostre società. Fortunatamente, oltre un calo dei consumi in Europa del 15% negli ultimi due mesi rispetto alla media dei 5 anni precedenti, il prezzo del gas è ai minimi da giugno, scendendo a 116 euro al megawattora, dopo avere raggiunto ad agosto i 350 euro al megawattora, grazie ad un ottobre particolarmente mite e dal progressivo riempimento degli stoccaggi.
Secondo il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, «il pacchetto approvato accoglie tutte le proposte dell’Italia: la creazione di un corridoio per i prezzi del gas; il disaccoppiamento tra i prezzi di gas e quelli dell’elettricità; la necessità di avere strumenti comuni per affrontare e mitigare l’effetto del rincaro dei prezzi dell’energia su imprese e famiglie».
Se è vero che «nelle prossime settimane la Commissione [europea] e i Ministri dell’energia finalizzeranno i dettagli di questi provvedimenti», tuttavia, «il Consiglio [europeo] ha dato loro il pieno avallo politico, con l’obiettivo che debbano essere operativi il più presto possibile». Quindi, l’Italia si attende «che il Consiglio dei Ministri dell’energia e anche quello dell’Ecofin, per altri aspetti riguardanti soprattutto la creazione e il finanziamento di questo fondo comune, arrivino a una decisione operativa».
Alcuni effetti delle decisioni del Consiglio europeo sono già visibili: «La decisione di questa notte, come gli annunci dei mesi scorsi, ha portato a un calo del prezzo del gas». Infatti, «il prezzo del gas sul mercato TTF, che aveva toccato i 350 euro per megawattora ad agosto, è sceso 116 euro», mentre «dopo che si è diffusa la notizia che avevamo trovato un accordo, ha perso il 10%, a dimostrazione che la componente speculativa che c’è nella formazione di questo prezzo è molto rilevante». Indubbiamente, «questo era il modo con cui andava affrontata questa crisi fin dall’inizio» ed è «l’ulteriore prova della bontà delle nostre proposte, che si tradurranno presto in bollette più basse».