Chi ha rubato i colori di Arlecchino?

A Gatti rlecchino dorme tranquillo nel suo letto, quand’ecco una voce lo sveglia di soprassalto: Arlecchino! Dove sei? Svegliati, è l’ora di andare al mercato!. Arlecchino è proprio assonnato e stanco. Voglia di mercato, saltami addosso! bisbiglia appena. Si veste con calma e poi ha un brivido. Brr, fa freddo! Torno a letto. E si tuffa nel piumone soffice. Arlecchino! Vieni qui, aiutami, ti prego!. Arlecchino! Angiolino ti aspetta per aggiustare la gabbietta del canarino. Arlecchino! La signora Elvira deve sistemare il giardino…. Ma lui dormicchia… Arlecchino… Arlecchino! Sempre di me c’è bisogno? Io oggi sto sotto le coperte. Arlecchino si riappisola sotto le coperte, poi apre un occhio e subito dopo l’altro, piano piano, senza fretta. Subito però li richiude spaventato. Ma… sono tutto grigio!. Si guarda nello specchio dell’armadio grande: dov’è finito il suo bel vestito multicolore? Che sia uno scherzo di Carnevale? Apre la finestra e giù nella strada è già cominciato il Carnevale: le maschere si preparano alla festa e un’occhiata di sole le sollecita già agli scherzi! E adesso come faccio? – si dispera Arlecchino -. Non posso certo presentarmi così, con queste pezze grigie. Guarda, anche il cappello e la maschera sono grigiastri. Un pettirosso ha ascoltato il lamento di Arlecchino e impietosito lo rassicura: Non ti disperare, amico. È il grigiore dell’animo che intacca l’abito e l’umore. Dimmi, cosa hai combinato stamattina di così strano?. Niente, non ho fatto niente. Beh, ho proprio deciso di chiudere il cuore… se proprio lo vuoi sapere! . Vedi tu! sospira il pettirosso. Arlecchino fa un balzo, non per paura, né per sconforto: riprende possesso del suo cuore, spazza tutto il buio e sorride a sé stesso. Poi recita la sua filastrocca: Arlecchino è a colori un insieme di tesori, pronto a vivere contento della vita ogni momento, pronto a dare il suo aiuto anche a te ogni minuto: perché al tristissimo grigiore preferisce i colori dell’amore. Arlecchino! Per favore! Vengo, vengo!. E avviandosi alla porta, passa davanti allo specchio dell’armadio grande, dove si ferma: i colori stanno ritornando più vivaci di prima, su, su, dalle scarpe al cappello. Anche lo stomaco riprende a brontolare. Allora, rivolgendosi all’Arlecchino multicolore riflesso nello specchio e prostrandosi in un bell’inchino, decide: Prima farò un’abbondante colazione: coi colori mi è tornato l’appetito. La vita è proprio bella!. È sempre il solito! fischietta allegro il pettirosso svolazzandogli appresso.

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