Centinaia di sfollati per il pericolo frane
Dopo la neve e i terremoti di gennaio, a febbraio l’Abruzzo è costretto a fronteggiare una nuova emergenza: le frane. Da un recente incontro in Regione i danni del maltempo sono stati stimati in 14milioni, mentre gli interventi urgenti di cui si ha bisogno ammontano a 144 milioni. danni patrimoniali a privati e attività economiche, invece, si stimano sui 93 milioni e sono 4.694 le persone assistite.
Purtroppo le frane – come era già stato previsto dalla Regione attraverso un maxi stanziamento da 60milioni -, dopo il maltempo sono diventate una triste realtà, che minaccia case, persone e vie di collegamento. Sono molte, infatti, le condutture praticamente a cielo aperto e ancor più le strade con buche, percorribili solo con fuoristrada o addirittura chiuse. Solo nel teramano si sono arrivate a contare 22 strade provinciali interdette alla viabilità.
Ma in questi giorni stanno facendo parlare di sé due paesi del teramano: Ponzano di Civitella e Castelnuovo di Campli che rischiano letteralmente di scomparire sotto i movimento franosi. Il primo si sta smembrando sotto l’effetto di una paleofrana iniziata il 13 febbraio, che ha reso inagibili 33 case e fatto sfollare 100 persone. Secondo gli studiosi il corso della frana di smottamento pare non prevedibile, ma si sta muovendo ad una velocità di 1 metro al giorno e ad una profondità di 15-20 metri.
Un vero e proprio dramma per il piccolo centro abitato, già sommerso dalla neve di gennaio e costretto a fronteggiare il crollo delle abitazioni, nonostante i 230 interventigià effettuati, tra recuperi e messe in sicurezza di impianti. Dal ministero dell’Ambiente, a questo proposito, arrivano delle rassicurazioni circa l’avviamento di un tavolo con la Regione Abruzzo per nuovi finanziamenti.
Altrettanti sfollati, 90 circa, nell’altra contrada di Castelnuovo di Campli con le palazzine in bilico sul precipizio creatosi a causa di un costone franato. I detriti sbriciolati, tra l’altro, avevano ostruito il letto di un torrente creando così un piccolo invaso che si stava pericolosamente alzando di livello, ma che è stato prontamente liberato. Meno conosciuta ai giornali nazionali la sorte di Bisenti, altro paesino del teramano nella valle del Fino, che conta ad oggi 90 sfollati che si sono già spostati verso la costa.
Anche nella provincia di Pescara, nelle contrade di Penne di Collalto e Mallo, le strade sono crollate sotto il movimento franoso impedendo parzialmente la viabilità, ma senza conseguenze sulle abitazioni. A Mallo è stato chiuso uno degli ingressi al paese poiché i gabbioni di contenimento son saltati e in alcuni punti si sono spostati di almeno 9 metri.
In questi giorni, però, sono arrivate anche delle buone notizie. Sono partite dal Veneto e attraverso la solidarietà sono arrivate nelle terre abruzzesi. Si tratta della storia di una coppia di quarantenni disoccupati di Rovigo costretti a vendere le proprie fedi nuziali. Grazie ad una colletta sono riuscite a riaverle, riacquisendo in questo modo la dignità di sposi. Al gesto, diffusosi in via virale su Facebook, hanno voluto partecipare anche i terremotati abruzzesi.