Brexit in dirittura d’arrivo
Il Primo ministro britannico, Boris Johnson, ha raggiunto un accordo con i negoziatori dall’Unione europea (Ue) sulla base di varie modifiche dell’accordo Brexit negoziato da Theresa May. L’accordo, più in linea con le richieste di Bruxelles, differisce dalla sua nuova proposta di accordo Brexit fatta alla Commissione europea circa l’uscita del Regno Unito dall’Ue dopo il congresso dei Tory e, pertanto, la sua approvazione da parte del Partito Democratico Unionista e dei membri più a favore della Brexit nel suo stesso partito conservatore non è scontata.
Sul punto di maggiore criticità dell’accordo, cioè l’apertura del confine tra l’Irlanda e l’Irlanda del Nord, sarebbe stata raggiunta una mediazione per la quale il Regno Unito avrà forme di controllo doganale solamente all’arrivo delle merci nei porti, ma non ripristinerà in alcuna circostanza il confine tra l’Irlanda e l’Irlanda del Nord, così da conformarsi agli accordi di pace del Venerdì Santo del 10 aprile del 1998, che sancivano l’abolizione dei controlli al confine tra i due Paesi. In pratica l’Irlanda del Nord sarà fuori dall’Ue ma seguirà le regole doganali della stessa Ue. Le regole saranno precisate da un comitato congiunto nel corso di un prossimo periodo di transizione. Certo, questa soluzione pone il problema dell’adeguatezza dei controlli doganali britannici per evitare l’ingresso incontrollato in Irlanda (e quindi nell’Ue) di prodotti extra-europei.
I nuovi accordi commerciali entreranno in vigore immediatamente dopo la fine del periodo di transizione della Brexit nel dicembre 2020 senza un voto di approvazione nell’Irlanda del Nord. Poi, dopo quattro anni, l’Assemblea dell’Irlanda del Nord dovrà esprimere il proprio parere circa il prosieguo degli accordi.
Più in generale, la dichiarazione politica che accompagna l’accordo affronta la questione di una equa competizione a livello commerciale tra il Regno Unito ed il blocco europeo, nell’ottica che «considerata la vicinanza geografica dell’Unione e la vicinanza geografica e l’interdipendenza economica del Regno Unito, le relazioni future devono garantire una concorrenza aperta ed equa, che includa solidi impegni per garantire condizioni di parità», riferendosi a materie quali gli aiuti di Stato, la concorrenza, gli standard sociali e occupazionali, l’ambiente e i cambiamenti climatici e la tassazione.
Dopo l’approvazione del Consiglio europeo, l’accordo deve essere approvato dalla Camera dei Comuni, che potrebbe approvarlo (per essere poi sottoposto all’approvazione del Parlamento europeo) o respingerlo, arrivando all’uscita della Gran Bretagna dall’Ue senza un accordo; ma i partiti potrebbero presentare altre mozioni, anche quella di un secondo referendum.