Basta con questa guerra folle!

I vescovi europei ricordano la tragica invasione dell’Ucraina da parte della Russia e invocano la pace
(Foto AP/Vadim Ghirda)

Il 24 febbraio 2022 scoppiava un nuovo conflitto in Europa, da molti inaspettato, da alcuni temuto, da altri predetto: la Russia aggrediva l’Ucraina, con un’invasione militare su vasta scala. È ormai trascorso un anno, il Paese è distrutto, migliaia sono i morti tra i russi e gli ucraini, l’economia mondiale ne ha subito dei contraccolpi, mentre una via d’uscita è lontana da intravedere.

In occasione del primo anniversario della tragica aggressione militare russa contro l’Ucraina, il presidente della Commissione delle conferenze episcopali della Comunità Europea (Comece), il cardinale Jean-Claude Hollerich, rilascia una dichiarazione dei vescovi dell’Unione Europea (Ue), che ha più il sapore di un ennesimo appello alla pace. Una dichiarazione che fa seguito a una serie di iniziative portate avanti dalla Comece dall’inizio della guerra, tra cui un accorato appello per la pace in Ucraina e in tutta l’Europa condiviso dai vescovi dell’Ue durante la loro Assemblea plenaria autunnale del 2022.

I vescovi europei si dicono «profondamente rattristati dalle orribili sofferenze umane e dall’immenso danno materiale e spirituale che questa insensata aggressione sta causando ogni giorno alla popolazione ucraina». Essi riconoscono che questa «guerra nel cuore dell’Europa ha scosso le fondamenta dell’architettura di pace europea e globale, gettando l’umanità nella paura di un’escalation incontrollabile con conseguenze catastrofiche per tutta l’umanità»

Ecco che i vescovi europei «non hanno cessato di invitare l’aggressore all’immediata sospensione delle ostilità e ritirare le sue forze armate, nel pieno rispetto del diritto internazionale e dell’integrità territoriale dell’Ucraina, rilanciando l’appello già fatto in passato: «per favore, fermate questa ‘follia della guerra‘!».

Nondimeno, i vescovi europei ricordano in modo particolare «tutte le vittime di questa guerra nel nostro preghiere, e siamo vicini ai milioni di persone che soffrono in Ucraina e a quelli che sono stati costretti a lasciare le loro case e hanno trovato rifugio nei paesi limitrofi e nel resto dell’Europa». Allo stesso tempo, i vescovi europei esprimono gratitudine «per tutte le concrete azioni di solidarietà condivise con le nostre sorelle e fratelli ucraini da molti volontari, tra cui gli attori religiosi e ispirati dalla fede, che hanno portato il loro impegno gratuito nonostante i pericoli e la stanchezza».

Infine, i vescovi europei esprimono il loro «apprezzamento per gli sforzi instancabili dei decisori europei nel fornire aiuti umanitari, finanziari, politici, nonché sostegno militare adeguato e proporzionato all’Ucraina». Infatti, essi riconoscono che il popolo ucraino «ha il diritto di difendersi dall’aggressione militare brutale e ingiustificabile per vivere una vita in dignità, sicurezza e libertà nel loro paese indipendente e sovrano». Ancora, i vescovi europei «incoraggiamo fortemente i leader europei a mantenere la loro unità in solidarietà con l’Ucraina durante e anche dopo la guerra, pur non cedendo alla stanchezza o all’indifferenza».

Indubbiamente, «una pace duratura sarà possibile solo sulla base della giustizia e della verità» e, per questo, i vescovi europei accolgono con favore «tutti gli sforzi europei e internazionali volti a documentare i crimini di guerra in vista di garantire la responsabilità degli autori e fare un forte voto: ‘Mai più!‘». Del resto, le speranze sono riposte «in un rinnovato sforzo diplomatico multilaterale che potrebbe essere promosso da un summit globale sulla pace, una proposta che è stata recentemente approvata e sostenuta dal Consiglio europeo».

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